Le 24 canzoni dei Big in gara a Sanremo 2020 sono state presentate alla stampa: ecco di cosa parlano e come suonano.
Come ogni anno, a poche settimane dal Festival di Sanremo le canzoni in gara sono state presentate in anteprima alla stampa. Un ascolto intensivo ma superficiale che ha dato una prima idea di quello che sarà lo spettacolo musicale nell’appuntamento dell’Ariston.
Scopriamo insieme di come suonano e di cosa parlano i brani in gara nella 70esima edizione del Festival di Sanremo.
Sanremo 2020: le canzoni dei Big
Rosso di rabbia è il brano di Anastasio, scritto dallo stesso rapper campano e musicato in collaborazione con Luciano Serventi, Marco Azara e Marco Tartaglini. Su un riff di chitarre elettriche, l’ex vincitore di X Factor racconta la sua rabbia fondendo rap e rock in una maniera non nuova nel panorama musicale italiano.
Come mia madre è il brano di Giordana Angi, scritto e musicato dalla stessa ex Amici e da Manuel Finotti. Si tratta di una tenera ballata pop dedicata ovviamente alla madre. Un brano strappa intenso che si apre nel ritornello, con un effetto molto coinvolgente.
Sincero è il brano di Morgan e Bugo, scritto da Bugo e Morgan con Andrea Bonomo e musicato da Andrea Bonomo e Simone Bertolotti. Un brano pop rock che guarda molto agli anni Ottanta e che punta su un ritornello di facile presa. Il testo è incentrato su quel momento in cui si getta la maschera e si finisce per non piacere più agli altri.
Fai rumore è il brano di Diodato, scritto dal cantautore aostano e musicato da lui con Edwyn Roberts. Un pezzo che si basa sul pianoforte ma che va iin crescendo fino a un finale corale che accompagna con eleganza un testo semplice ma intenso.
Andromeda è il brano di Elodie scritto da Mahmood e musicato da Dardust. Un pezzo urban dalla struttura irregolare, che racconta una la voglia della cantante di liberarsi dalla sua fragilità.
Viceversa è il brano di Francesco Gabbani, scritto dal cantautore di Carrara con Pacifico e musicato dallo stesso artista di Duemiladiciannove. Un pezzo molto diverso dalle sue vincenti Occidentali’s Karma e Amen, di difficile collocazione ma che rimane intiressante e accattivante, anche grazie ad alcune parti fischiettate.
Finalmente io è il brano di Irene Grandi scritto da Vasco Rossi, Roberto Casini e Andrea Righi e musicato da Vasco Rossi, Roberto Casini, Gaetano Curreri e Andrea Righi. Una nuova collaborazione tra la cantante fiorentina e il Blasco che fa nascere un pezzo rock che riassume trent’anni di onorata carriera della Grandi.
Carioca è il brano di Raphael Gualazzi, scritto dallo stesso cantautore con Davide Petrella e musicato da Gualazzi e Davide Pavanello. Un pezzo differente dal solito, che mescola il solito virtuosismo dell’artista al piano a ritornelli dalle sonorità latine.
Voglio parlarti adesso è il brano di Paolo Jannacci, scritto da Andrea Bonomo e dallo stesso figlio di Enzo e musicato da Emiliano Bassi e Maurizio Bassi. Si tratta ovviamente di un pezzo basato sul pianoforte, e con un bel testo dedicato alla figlia dell’interprete. Una ballata classica pronta a conquistare il pubblico sanremese tipico.
No grazie è il brano di Junior Cally, scritto dal rapper con Jacolo Angelo Ettore e musicato da Jacopo Angelo Ettore, Merk & Kremont, Eugenio Davide Maimone e Leonardo Grillotti. Un altro pezzo rap su basi rock, con il riff di chitarra ben presente. Il testo è un’invettiva contro certa politica italiana, in particolare contro Salvini e Renzi.
Musica (e il resto scompare) è il brano di Elettra Lamborghini, scritto da Davide Petrella e musicato da Michele Canova Iorfida. Con questo pezzo il reggaeton sbarca sul palco dell’Ariston. Una canzone che si propone di conquistare tutte le classifiche e di accompagnarci anche come tormentone nella stagione estiva.
Me ne frego è il brano di Achille Lauro, scritto dal rapper romano e musicato da Fenetik & Orang3, Gow Tribe e Boss Doms. Un pezzo ancora una volta ricco di chitarre, ma anche di synth, nello stile anni Novanta adottato negli ultimi tempi.
Tikibombom è il brano di Levante, scritto e musicato dalla stessa cantautrice. Pezzo sulla diversità, con quattro protagonisti differenti, con un testo arguto e su una base musicale pop che non si allontana dalle sonorità tipiche dell’ultima Levante.
Il confronto è il brano di Marco Masini, scritto e musicato dal cantautore fiorentino, Federica Camba e Daniele Coro. Si tratta di un brano che mantiene il suo stile classico e che lo porta a fare autocritica e a confrontarsi con il suo io, a trent’anni dall’inizio della sua carriera.
Baciami adesso è il brano di Enrico Nigiotti, scritto e musicato dallo stesso cantautore livornese. Una canzone d’amore che mantiene il mood della carriera di Enrico, un pop rock orecchiabile ma arricchito da qualche sfumatura che rende il tutto non banale.
Niente (Resilienza 74) è il brano di Rita Pavone, scritto e musicato dal figlio George Merk. Un brano pop rock che nel testo non disdegna di lanciare qualche provocazione, alla faccia dei 74 anni della cantante torinese.
Gigante è il brano di Piero Pelù, scritto dal cantante dei Litfiba e musicato dallo stesso Piero con Luca Chiaravalli. Pezzo rock con innesti elettronici evidenti, ci presenta un testo che parla del nipote del noto cantuatore fiorentino.
Ringo Starr è il brano dei Pinguini Tattici Nucleari scritto e musicato dal leader della band, Riccardo Zanotti. Un pezzo dal sapore beatlesiano ma con degli innesti funk che danno ritmo e modernità, con un ritornello molto orecchiabile. Sarà la sorpresa di questo Sanremo?
Eden è il brano di Rancore, scritto dal rapper e musicato da Dardust. Il testo racconta l’America, paese dalle mille contraddizioni nella lettura del rapper romano. Musicalmente si fa notare un ritornello dalle vaghe riminescenze latine.
Lo sappiamo entrambi è il brano di Riki, scritto dall’artista ex Amici e musicato insieme a Riccardo Scirè. Una ballata con un arrangiamento elettronico che rende il tutto meno romantico, interpretata dallo Justin Bieber italiano con l’utilizzo di autotune ed effetti vocali. La storia raccontata è una classica storia d’amore giovanile.
Ho amato tutto è il brano di Tosca, scritto e musicato da Pietro Cantarelli. Un pezzo che si allontana dal resto delle 24, con atmosfere che fondono classica e jazz per accompagnare la voce straordinaria della cantante romana.
Il sole ad est è il brano di Alberto Urso, scritto e musicato da Pietro Romitelli e Gerardo Pulli. Un pezzo in crescendo che strizza l’occhio a Bocelli, come nella gran parte del repertorio fin qui presentato dal cantante messinese. Il testo è ovviamente d’amore.
Dov’è è il brano de Le Vibrazioni, scritto da Roberto Casalino e musicato da Francesco Sarcina, Davide Simonetta e lo stesso Casalino. Una ballata pop rock che si apre piano piano, accompagnando un testo motivazionale, incentrato sul riprendersi dalle difficoltà.
Nell’estasi o nel fango è il brano di Michele Zarrillo, scritto da Valentina Parisse e musicato dal cantautore romano. Rispetto ai classici pezzi di Sanremo del suo repertorio, è un up tempo basato su un interessante giro di chitarra. La voce è varia, con il falsetto necessario in alcuni punti. Il testo, come anticipato dall’artista, parla del malessere dell’uomo in questa società, con un’ottica però positiva.
Di seguito un post di Zarrillo: